lunedì 19 gennaio 2009

martedì 29 maggio 2007

giovedì 12 aprile 2007

Forza Cicci

Senti Cicci ma non rompere i coglioni con sto blog di merda e porca troia dai il tuo culo merdo a Albano così la smette di scrivere delle poesie della minchia su sto blog da bolscevichi
R. De niro

ILove Cicci

il cielo non ha confini,E' uno spazio aperto, infinito e bellissimo anche qui ad Albano Laziale,come lo sei tu mio caro “Cicci il Bolscevico” La sua unica regola è l'accoglienza come per te mio caro “Cicci il Bolscevico” come la tua bocca e il tuo orefizio, nuvole, sole, vento, colori, rotte, ali e possibilità trovano spazio nella tua immensità. In quella libertà d'azzurro nuotano anche i nostri pensieri, le nostre parole, i nostri desideri, quello che amiamo e io mi sono accorto che sì TI AMO IO TI AMOO , ogni delusione che ci ha colpito e le novità che mi hanno spinto a continuare ad insistere per averti,mio caro “Cicci il Bolscevico”
Ma il cielo non è solo lassù è anche qui nei tuoi sorrisi nel fumo della tua cicca e puoi afferrarlo con gli occhi e portarlo dove vuoi. Puoi tenerlo dentro di te quando tutto va storto e farlo esplodere quando invece sei felice. Il cielo è una scatola. Contiene le idee che non hai ancora avuto il coraggio di raccontare sul Bozzone,e allora fallo raccontale e apri quel cuore di pietra che ti ritrovi i sogni che solo di notte hai il coraggio di fare e dopo di toccarti a fondo raccontali;le parole, tutte quelle che la voce non sa dire, quelle rimaste dentro una penna o dentro uno scandaglio, silenziose, impaurite, in attesa di uscire,uscire da te caro “Cicci il Bolscevico” AMAMI come in un mitico film.
Un lungo caldo abbraccio Albano

mercoledì 11 aprile 2007

Cicci Kazaz

Cicci il bolscevico ti propria un cazaz

giovedì 5 aprile 2007

intervista...



è un pò dubbia la cosa.

siamo tutti spaesati da questo blog. si siamo, anch'io non mi sento interiormente organizzato mentre guardo questo blog.

C'è qualcosa che mi sfugge, che mi passa davanti e come al solito è la cosa più evidente...ma noi conosciamo veramente ci c'è dietro a cicci il bolscevico...???

no! credo proprio di no! no! no! no!
mi sembra corretto allora documentarsi, con lo stesso zelo col quale si è documentata la lista civica.
per avere una linea con questo anticonvenzionale blog allego una tesi (non nella versione integrale) dedicata a berga pubblicata su internet:

"Alberto Bergamini",Il Giornale d'Italia e l'invenzione della terza pagina"
Anno: 1997-98
Università: Università degli Studi di Roma Tor Vergata
Relatore: Guido Prof. Verucci
Area:
Facoltà: Lettere e Filosofia
Corso: Lettere moderne
Consultazioni integrali:1
Visite:1238

Nell’ambito della storia del giornalismo un posto di particolare rilievo occupa l’invenzione della terza pagina, ovvero di una pagina di impostazione prevalentemente culturale che contribuisce ad arricchire e a valorizzare il contesto in cui essa è inserita. L’obiettivo di questo lavoro è quello di seguire, nelle sue linee essenziali, lo sviluppo diacronico di tale creazione e di sottolinearne il carattere fortemente innovativo, strettamente legato alla personalità del suo ideatore e al contributo, a livello di contenuti e di forma, che essa ha apportato.
L’invenzione della terza pagina , databile all’inizio del XX sec. si inserisce in un processo di sviluppo del giornalismo che eredita e fa propria la forte tradizione del giornalismo inglese e di quello lombardo-veneto. Il giornale moderno era nato infatti nel clima del primo Illuminismo dalla fusione delle gazzette periodiche con la letteratura pamphlettistica, di tono prevalentemente polemico e satirico, in un contesto ideologico molto particolare, in cui il ceto intellettuale si apriva alle idee di riforma e in cui si andava affermando la libertà di stampa. Il giornalismo inglese, per primo, ( è questo il caso del trisettimanale “The Review” <1704> di D. Defoe, del “Tatler” <1709> e del “The Spectator” <1711>), si era aperto al mondo della letteratura con l’introduzione di novelle filosofiche pubblicate a puntate nelle ultime pagine del giornale ; in particolare lo “Spectator” impegnato su temi e polemiche di rinnovamento sociale e politico aveva fornito un modello e un punto di riferimento a celebri periodici italiani quali la “Gazzetta Veneta” di G. Gozzi, la “Frusta letteraria” di G. Baretti e soprattutto “Il Caffè” dei fratelli P. e A. Verri (1764). Parallela era stata la pubblicazione di periodici più strettamente impegnati in campo culturale e filosofico sul modello del parigino “Journal des Savants”. In seguito nel vivace ambiente della Francia orleanista si era cominciato a diffondere e a far presa sulle masse il giornalismo popolare, meno impegnato ideologicamente ma indirizzato a un gran numero di lettori, arricchito dalla pubblicazione di opere narrative a puntate, i famosi “feuilletons” ( tra i tanti fogli francesi di questo genere di pubblicazioni, esemplare resta “La Presse” di E. de Girardin ) che a partire dalla metà del XIX sec., furono diffusi anche in Italia con il nome di “romanzi d’appendice”.
Insomma, settimanali, periodici o quotidiani che fossero, essi presentavano un carattere complessivamente culturale oppure nell’ambito di altri temi (politici, sociali, ecc.) si limitavano a riservare uno spazio ridotto alla pubblicazione di opere narrative, in genere ancora sconosciute. Ed è probabilmente per questo motivo, come sottolinea il Falqui , che nessuno tra questi giornali fu in grado di individuare la formula giusta in grado di garantire un’adeguata connessione tra letteratura, politica, cronaca, attualità, finendo per morire lentamente dopo un grande entusiasmo iniziale e lasciando aperta la strada a diverse alternative. Tra queste una funzione di anticipazione e una sorta di simbiosi tra letteratura e giornalismo prima della creazione della terza pagina venne svolta in Italia dalla pubblicazione della pagina letteraria festiva (“L’Opinione” e Il Fanfulla”), dall’introduzione nelle pagine di rubriche quotidiane di varietà (“L’Opinione”) e dall’inserimento saltuario della materia culturale che ebbe poi ampio sviluppo la domenica, quando il giornale usciva in otto pagine (“Il Giorno”).
Soffermando pertanto l’attenzione sulla situazione della stampa italiana del primo ‘900 si può affermare che rispetto al passato, immediatamente posteriore all’unificazione in cui il giornalismo aveva incontrato molte difficoltà oggettive (analfabetismo diffuso, limitazione dei diritti politici, mancanza di un’identità linguistica nazionale corrosa dalla sopravvivenza dei numerosi dialetti, vendita dei giornali limitata ai botteghini delle tipografie e delle librerie e presente soprattutto nelle forme dell’abbonamento, inesistenza della figura professionale del giornalista) , essa raggiunge un livello di sviluppo e di affermazione di grande rilievo. La stampa arriva addirittura ad assolvere la funzione di un “quarto potere”, conquistando gradatamente una propria autonomia e la consapevolezza del ruolo determinante che sta assumendo nel mondo delle comunicazioni di massa in cui fruitore e destinatario non è più, soltanto, un’elite ristretta e chiusa in sé, stessa, ma una fascia di pubblico, culturalmente più impegnato e più attivo. In particolar modo la situazione cambia radicalmente nell’età giolittiana, una fase della storia italiana che coincide con l’epoca d’oro del giornalismo d’opinione contraddistinto dal rafforzamento delle grandi testate e dalla decadenza dei piccoli giornali.

Fondo "Alberto Bergamini"
Alberto BergaminiAlberto Bergamini (1974-vivente), giornalista, nominato senatore del Regno il 3 ottobre 1984, per la 21° categoria, membro della Consulta nazionale e dell'Assemblea costituente, senatore della Repubblica nella I legislatura per la III disposizione transitoria della Costituzione, fu fondatore e direttore del Giornale d'Italia dal 1901 al 1923 e presidente della Federazione nazionale della stampa dal 1988 al 1993.

Il fondo Bergamini è composto da 548 documenti (lettere e manoscritti) e 62 biglietti da visita, quasi tutti con testo. Ricco è il carteggio con Alessandro Bacchiani, Vicedirettore, poi Direttore de Il giornale d'Italia. Gli altri corrispondenti sono per la maggior parte parlamentari, tra i più noti A. Di San Giuliano, L. Federzoni, G. Gentile, G. Giolitti, V.E. Orlando, S. Sonnino.

Tu sei sempre tu

Caro Cicci il Bolscevico,come stai?io bene grazie!
Ma chi sei tu veramente che mi turbi ogni giorno ogni ora sempre di piu’?
Ma chi sei... domanda difficile. Domanda bellissima.tu sei le parole che amo, le storie che racconti sul “Bozzone” ed io è li’ che ti ho cosnociuto, sei gli amici più cari che mi accompagnano in questa vita. Sei nei colori di un fiore che cresce ostinato al bordo di una strada asfaltata. Vivi dentro al cielo, quando al tramonto si tinge d'arancio, sempre diverso, sempre se stesso. Sei nei quadri che dipingo, nella penna che uso quando scrivo, in un piccolo regalo che scelgo per fare una sorpresa. Sei nel piacevole tepore di un maglione d'inverno e nella libertà di una maglietta estiva, nel caldo sole d'agosto. Mi ritrovo nelle pagine che scrivi nelle foto che scatti e nei fotogrammi di un film che mi commuove. Mi perdo nei tuoi occhi e mi ritrovo in quelli di chi mi fa sorridere e sa ridere di sé. Sei le cose che amo: l`amicizia e la lealtà, la solitudine e la compagnia degli amici, il silenzio e lo scoppio improvviso di una risata. sei Correre in moto, quando la visiera del casco è alzata ed entra il vento.
Ma soprtatutti sei CICCI IL BOLSCEVICO e mi turbi ogni volta che vedo la tua foto fumare in quel modo.
I love you Cicci il Bolscevico

Piccolo p.s.
La settimana di Pasqua viene Albano Carrisi a tenere un concerto in piazza ad Albano Laziale,
perché non andiamo a vederlo insieme?magari prima passiamo in cantina da mio nonno e gli
secchiamo 3 bozze di albana imbottigliato nel 2005.Un abbraccio stretto stretto Albano Pacino

martedì 3 aprile 2007

"dipendenza ostile"

salve cicci il bolscevico o come cazzo ti chiami..premetto che non ho ancora visto il tuo blog ma dal nick che hai preso e dalle scarne informazioni ricevute dai nostri amici in comune posso immaginare il tessuto ideologico marcio che impernia il tuo fragile cervello...un tessutto retto da impalcature fragili quali possono essere le fondamenta basate sul totalitarismo stalinista di stampo marxista - leninista e dalla passione della fotografia che oramai ha infettato la moltitudine di cretini non solo crevalorei ma pure modenesi..finti paparazzi che girano per le vie dei paesi fingendosi reporter d'assalto, free lancer o direi meglio free merde e poi direi che è meglio bypassare il discorso merda dove sono un maestro, pure il magrone ho sentito vuole fregiarsi del titolo di fotografo, pure lui vuole entrare nel club fotografico come tu cicci bolscevico, l appartenenza in un organizzazione pseudo criminale vi accomuna ancora una volta all ideologica marxista dove l individuo viene annientato a scapito del sociale, bravi bravi la vostra "dipendenza ostile" perche' cosi' bisogna chiamarla a quell attrezzo con un buco che emette foto vi sta spappolando il cranio, neppure remo dal cranio scassato si ridurrebbe a fare foto, lui si che è un individuo con una coscienza tutta sua..lui beve birre e incula la mirella.

Precisazione una sega!!!

Cioè fatemi capire,voi della redazione chiamate il blog “Cicci il Bolscevico” e non sapete se lui è un bolscevico o no?
Cazzo ma come si fa?allora non ha senso niente e nemmeno io posso stare qui a perdere del tempo a scrivere piuttosto che redigere disegni di legge… vi rendete conto?è come andare sul sito dell’emilia romagna e poi si parla della valle d’aosta oppure andare sul sito di prostitute e poi trovarci solo gay….
Io penso solo che voi vistovi arrivare post da ogni parte d’italia volete solamente cercare di aggiustare una situazione che vi è un poco sfuggita di mano perché vi trovate senza piu’ avere il polso della situazione…
Adesso è tardi cara REDAZIONE anche se non lo fosse…….e questo è tutto da provare,il Cicci è e rimane un BOLSCEVICO fino all’osso…altro che storie e vi do un consiglio,pisciategli anche voi della birra in quel risvolto di pantaloni da impostato di sinistra che si ritrova!!!

In fede Pierferdi

Precisazione...

Vorrei precisare che non ho minimamente idea se il cicci sia un bolscevico o no e oltretutto non mi interessa…è stato scelto questo titolo solo per la onomatopeicità della parola bolscevico.
Inoltre vorrei precisare la apartiticità del blog.
Cordiali saluti redazione conmodo

Dalla redazione parte 1°

Alcuni minuti fa è arrivata alla redazione conmodo
la seguente lettera:

W Cicci il Bolscevico

Ciao Cicci il Bolscevico,
come stai?io bene grazie,scrivo da un piccolo paese nella regione Lazio che si chiama Albano Laziale famosa per la produzione del vino albana che va tagliato con il pignoletto per farlo veramente ottimo e prendere della gran balle.Volevo prima di tutto dirti di non scoraggiarti che anche da noi ad Albano Laziale abbiamo il problema delle giunte comunali come bambini e anche da noi come nel tuo paese non escono mai proposte performanti ma solo insulti di una parte all’altra… questo per portarti ad esempio che non è vero che l’erba del vicino è sempre piu’ verde …e poi che dire dei mariti che picchiano le mogli oppure di quelli che usano i parcheggi per disabili e non lo sono??
scrivimi se ne hai voglia caro Cicci il Bolscevico e mandami delle tue foto un poco ose’
un abbraccio stretto stretto da Albano

Non è Possibileeeeeee

leggo solo in questo momento la trasformazione metàfisica e metàpolitica in atto nel "Cicci il Bolscevico"(aggiungerei di merda,ma non lo aggiungo solo perchè un mio caro amico mi ha detto che non possiamo scrivere bestemmie e offese su questo blog)cazzo da ex studente a ex pendolare a exlauretato a exgiocatore di basket a exgiocatore di duro a exbevitore di birra a
bolscevico no ex per davvero???
non conosco Alberto Sordi se non di fama ma semmai avro' il piacere di conoscerlo saro' lieto di pisciare insieme a lui sul risvolto dei calzoni a quel EXtutto di quella merda del bolscevico di Cicci.

Pierferdi
ou ragaz,
cazzo se cicci il bolscevico si candida con la sinistra(chiaramente con un nome cosi' non puo' essere altro)io non lo voto mica anche se nutro profondo rispetto nei suoi confronti.... anzi non lo voto e quando lo vedo mi vuoto la vescica piena di birra sul suo risvolto dei calzoni da sfighetto!!!!
saluti
Alberto Sordi

Allegria Allegria


Ho scritto Allegria due volte perché è il secondo post che faccio, pertanto, se farò il terzo, scriverò Allegria tre volte. Che non si dica che non sono chiaro. Non voglio entrare nel merito della polemica fra laureati sfighetti e consiglieri bambini perché ho rispetto dei laureati ed amo i bambini, pertanto mi permetto solamente di essere propositivo, prendendo spunto dal cartello che ho fotografato stasera nella tabaccheria all'inizio di via Sant'Agata dove mi ero fermato a comperare un pacchetto di Camel Blu.
Propongo ai consiglieri di entrambi gli schieramenti di votare all'unanimità un provvedimento che permetta di detrarre dalla tassa dell'Ici le spese sostenute per affiggere cartelli come quello che allego, in modo che, una volta ottenuto il dovuto risparmio, laureati sfghetti con l'automobile e il papà non possano più polemizzare, i consiglieri avranno fatto il loro mestiere e i cittadini si sentiranno oltre che tutelati ancora più ricchi.


lunedì 2 aprile 2007

Incoerenza e punti di vista

24dicembre2006

un'altra parte

Allegria

Ah Ah Ah Berga Bolscevico, Ah Ah Ah
Macchè Bolscevico........ SOCIALISTA!!! AH AH AH SOCIALISTA!!!!!!!!

SISISI ISCIRIVITI FRA I SOCIALISTI SI SI SI

AHA HAHAH AHAHAH AHA

IO TI VOTO GIURO!!!!!!!!!!!!!!

Che minchia

Io non c' ero, non so di che cosa parlate .
Ma su che cosa era la contropresaperilculo del "BErga".
Esistono gli estremi per la radiazione dal club???
Non sarà più il referente privilegiato della Monica.

Sciogliete i miei inquietanti questitiiiiiiiii

IO C'ERO

La sera della vigilia, che emozione, partecipare ad una cosa così incoerente è stato bellissimo

una parte